l Pantheon era una meridiana romana?
Il mistero ha sempre circondato ciò che sta dietro l’insolito disegno del Pantheon, un grande tempio nel cuore di Roma fatto costruire dall’imperatore Adriano.
Ora gli esperti hanno sviluppato una teoria intrigante, cioè che il tempio agisse come un colossale orologio solare, con un fascio di luce che illuminava il suo enorme ingresso nel momento preciso in cui l’imperatore entrava nell’edificio.
Completato nel 128 d.C., la cupola emisferica del Pantheon è perforata da un foro circolare di 9 metri noto come ‘oculo’. Esso fornisce all’interno dell’edificio l’unica fonte di luce naturale.
Giulio Magli, docente di archeoastronomia al Politecnico di Milano, e Robert Hannah, uno studioso di letteratura classica presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda, hanno scoperto che proprio a mezzogiorno durante l’equinozio di marzo, un fascio circolare di luce brilla attraverso l’oculo e illumina l’imponente ingresso del Pantheon.
I due lavorano su questa teoria dal 2009, ma di recente hanno pubblicato tutte le loro ricerche sulla rivista scientifica Numen.
I calcoli precisi fatti nel posizionamento e nella costruzione del Pantheon hanno reso possibile che la dimensione e la forma del fascio di luce corrispondano perfettamente, fino all’ultimo centimetro, a un arco di pietra semicircolare sopra la porta.
Un effetto simile si vede il 21 aprile, giorno che i Romani celebravano come data di fondazione della città, quando a mezzogiorno il fascio di luce colpisce una griglia metallica sopra la porta, illuminando il cortile porticato esterno.
Tali effetti sarebbero stati visti dai Romani come elevazione dell’imperatore nel regno degli dei – una affermazione cosmologica della sua potenza divina mentre entrava nell’edificio, il quale era utilizzato come sala delle udienze, oltre che come luogo di culto.
In effetti egli veniva “invitato” dal sole a entrare nel Pantheon, che, come suggerisce il nome, era dedicato alle divinità più importanti del mondo romano.
“L’imperatore sarebbe stato illuminato da luci come in uno studio cinematografico”, dice Magli. “I Romani credevano che il rapporto tra l’imperatore e le sfere celesti raggiungesse l’apice durante gli equinozi. Sarebbe stata una glorificazione del potere dell’imperatore e di Roma stessa”.
Il Sole aveva un significato speciale per i Romani, come lo aveva per gli antichi Egizi. Il dio Apollo veniva associato al Sole, e l’imperatore Nerone fu raffigurato come il dio del Sole greco Elio in una gigantesca statua, il Colosso di Nerone.
La conservazione del Pantheon si deve alla conversione in chiesa durante il VII secolo, quando l’imperatore bizantino Foca ne fece dono al papa.
L’edificio mantiene le sue originali porte in bronzo e le sue colonne di marmo, materiale in parte estratto nel deserto egiziano e trasportato via nave lungo il Nilo e attraverso il Mediterraneo fino a Roma.
Oggi il Pantheon contiene le tombe di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, e di Raffaello.
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